Allevatori ed agricoltori siciliani in fermento. Contro le politiche sui prezzi del latte e del grano, si organizzano per una manifestazione prevista per sabato 9 marzo a Catania.
Luogo assunto a simbolo della manifestazione, sarà esattamente il porto di Catania, proprio dove attraccano le navi che trasportano le materie prime estere, i cui prezzi bassissimi hanno sfavorito i produttori siciliani.
Sarà un’occupazione simbolica appunto, pacifica garantiscono i rappresentanti dell’Unione Allevatori, organizzatori dell’evento. Parteciperanno, oltre ai molti agricoltori, l’associazione AgriSaTe (Agricoltura Salute e Territorio) ed i Forconi siciliani.
(immagine tratta da http://www.itacanotizie.it/pastori/)
L’occupazione del porto di Catania è un grido di aiuto contro la speculazione sui prezzi del grano e del latte in primis.
Sul manifesto di AgriSaTe si legge,
“Sciopero di massa allevatori e agricoltori.
Contro il crollo dei prezzi: -1 euro al litro per il latte e -0,40 centesimi di euro al kg sul grano”.
Difendiamo la Sicilia dalle merci estere e multinazionali”
Per tutelare gli allevatori sardi e siciliani, il latte di pecora dovrebbe costare tra 1,50 e 1,30 euro, mentre il prezzo equo per il grano duro è stimato a 26,00 / 27,00 euro al quintale, poiché i costi di produzione ammontano intorno a 22,00 / 23,00 euro al quintale.
Ma il reale prezzo di mercato è di 18,00 / 20,00 euro al quintale.
La pastorizia e l’agricoltura siciliane gridano aiuto alle politiche di settore, per il momento in maniera pacifica, ma sempre più coese ed organizzate.
Immagine di copertina tratta da http://scarabeokheper.altervista.org/le-porcherie-contenute-nel-grano-estero-arriva-le-navi-nei-nostri-porti/