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I dolci tradizionali siciliani. Sapori di identità secolari.
Bucciddatu o cucciddatu, o altre varianti a seconda dell’area linguistica.
Il panettone in Sicilia è una assoluta modernità.
Vero dolce della tradizione natalizia regionale, è una bellissima corona decorata, colorata di canditi e farcita con frutta secca, fichi, uva passa, spezie, marmellata di arance. Espressione della biodiversità agraria siciliana.
Il bucciddatu era il re delle festività natalizie, ma molti altri dolci sono simbolo del più atteso evento dell’anno.
Alcuni hanno nomi incomprensibili anche per chi ancora li pronuncia, come i tirrimmulluri che si preparano a Randazzo (Ct), sull’Etna (https://bit.ly/391Z2vO). Ma è solo uno dei tanti modi di indicare gli antichi dolci a base di mosto cotto.
Più conosciuti in tutta la regione col nome mostaccioli,
(Mostaccioli della Pasticceria Musumeci di Randazzo, Ct)
anche se questi presentano varianti con miele al posto del mosto cottoo si differenziano nettamente come quelli di Erice (https://bit.ly/2ECbrJ4)
( I mostaccioli eicini di Maria Grammatico)
Se invece la base dell’impasto è la frutta secca, entriamo nell’area dei nucattuli, ancora ampiamente diffusi nella regione, con le relative distinzioni tra aree geografiche. (Una ricetta alternativa qui https://bit.ly/2Meiewv)
Pezzetti croccanti di torrone, e gommose formine di mostarda d’uva (https://bit.ly/2Q6WG6h) e cotognata completavano il quadro della natività siciliana.
Raccontare i dolci della tradizione siciliana, qualunque sia il dolce, qualunque sia il luogo in cui ha avuto origine, significa raccontare la storia di un popolo nei suoi aspetti sociali ed antropologici, e sviscerare il vissuto di una comunità ed il suo rapporto di scambio con il territorio e le materie prime.
La pasticceria casalinga siciliana è emblema e sintesi dell'evoluzione di una cultura in cui convergono le influenze di molte altre culture, di tutte quelle che hanno dominato un popolo che, sebbene sottomesso, si è espresso riversando nel rapporto con il cibo, dalla produzione delle materie prime alla tavola, il suo modo di essere e di relazionarsi con gli altri e con ogni sfera che attenga alla vita umana.
La religione ha un ruolo cruciale in questo percorso a ritroso.
Il dolce è consolazione, ricompensa, è la carezza che non trovava coraggio né spazio tra il duro lavoro quotidiano.
Sebbene la cultura fosse quella della gestualità ostentata, espressione di personalità forti e mezzo grazie al quale costruire la propria identità, era spesso solo lì, nel sostegno alla comunicazione verbale e nel lavoro che aveva campo di azione.
In quel contesto culturale, esternare i propri sentimenti non era cosa semplice, anzi era forse considerato sintomo di debolezza.
La società patriarcale, in cui i bambini non vivevano appieno la loro infanzia poiché vi era la necessità che diventassero presto adulti, esigeva rigore e non lasciava spazio ai sentimentalismi, perchè braccia che lavorassero servivano meglio delle carezze.
Ma in quello stesso contesto, dove così ferrea era l'osservanza delle regole religiose, che spesso imponevano la privazione dei piaceri del corpo, la gola come la lussuria non riuscivano ad essere domate.
Ed il dolce diventa trasgressione e peccato, ma non si può farne a meno, così lo si riconduce alla sfera del lecito e per fare ciò si offre a quella stessa divinità che vieta di godere dei piaceri del palato, perchè, se lo si condivide non è più peccato.
( Le Lune, dolce di Natale tipico di Paternò, Ct)
Ad ogni festa del calendario liturgico religioso, ogni paese della Sicilia dedica il meglio che le antiche massaie riuscirono a tirar fuori dagli ingredienti di cui disponevano, per offrire ad adulti e piccini quella carezza di cui tutti, almeno ogni tanto, hanno bisogno.
Così ancora oggi, con buccellati, mostaccioli, torroni, perpetuiamo il rito di farci coccolare dalle tante prelibatezze che vogliono significare il Natale.
Linguine al Gambero Rosso di Mazara
Rubino di Sicilia, il gambero rosso di Mazara del Vallo è tesoro che vive nei fondali del Mediterraneo, patrimonio dell’isola Sicilia.
Rosso brillante ed intenso, polpa dolce, compatta e assai saporita, merito dei fondali fangosi in cui alloggia, e delle forti correnti del mare da cui è accarezzato.
Crostaceo prezioso, ricercato in tutto il mondo.
La ricetta delle linguine al gambero rosso di Mazara è tra le più apprezzate,
Il sapore unico del gambero rosso si rivela al massimo in ogni sua versione.
Ma il sughetto salino che ne viene fuori, ha dichiarato amore alle linguine integrali di perciasacchi Antichi Granai, così ruvide da raccogliere e trattenere il sapore del condimento in modo eccellente.
Acquistabili al link https://www.antichigranai.com/shop/pasta-integrale-di-perciasacchi-biologica/
La ricetta si prepara con semplicità. Una volta ripulito per bene il crostaceo, anche i tempi di cottura si rivelano non molto lunghi.
Il risultato è da dieci e lode, come sempre accade quando si impiegano tutte materie prime di altissima qualità.
INGREDIENTI
250 gr linguine perciasacchi integrali Antichi Granai
500 gr gambero Rosso di Mazara freschissimo
1 spicchio di aglio
½ bicchiere di buon vino bianco secco
Olio extravergine d’oliva
Prezzemolo
Sale
PREPARAZIONE
Pulire i gamberi eliminando la corazza esterna ed il budello, mettere da parte le teste.
Lavare per bene.
Riempire il fondo di una padella con l’olio, schiacciare l’aglio e lasciarlo rosolare il padella a fuoco medio.
Versare le teste dei gamberi, far cuocere un po' e pressarle con un cucchiaio per farne fuoriuscire gli umori (circa 8 min).
Con un mestolo forato, eliminare dalla padella le teste dei gamberi, facendo gocciolare bene.
Aggiungere i gamberi, sfumare con il vino bianco. Dopo qualche minuto abbassare la fiamma e coprire con un coperchio, in modo che si trattenga l’umidità del sughetto.
Cuocere le linguine, due minuti prima della fine della cottura, con un mestolo raccogli pasta versare direttamente dalla pentola alla padella. Alzare la fiamma ed amalgamare il tutto, aggiungendo qualche cucchiaio d’acqua di cottura.
Tritare il prezzemolo e spargere a fine cottura.
Mediterraria, prima edizione del salone del gusto a Catania 7,8,9 dicembre
Mediterraria, il Salone del Mediterraneo organizzato dalla società Amazing, esordirà a Catania con la sua prima edizione, in programma dal 7 al 9 dicembre 2019 presso il centro fieristico Le Ciminiere.
Mediterraria vuole rappresentare un’occasione di incontro per riunire passione, competizione e business in campo enogastronomico, creando grandi momenti di confronto tra le diverse tradizioni e identità dei paesi del Mediterraneo.
Assi portanti saranno la Sicilia e la Dieta Mediterranea: il concetto di cibo, infatti, da semplice bisogno primario si è evoluto nel tempo a veicolo di cultura ed emozioni, valorizzando conseguentemente i territori di provenienza
Allestita un’ampia area espositiva, con una serie di eventi pensati per coinvolgere a 360° i consumatori. Protagoniste assolute, ovviamente, saranno le materie prime dell’isola e degli altri paesi del Mediterraneo: dai grani antichi siciliani al pistacchio di Bronte; dalla filiera ortofrutticola degli agrumi come l’arancia Tarocco al Passito e ai capperi di Pantelleria; dai vini del Consorzio Etna DOC all’olio extravergine d’oliva a marchio DOP Monti Iblei, passando poi per prodotti caseari, spezie e conserve, ma anche per confetture e cioccolato, senza dimenticare gli straordinari prodotti tipici delle Madonie.
Un patrimonio enogastronomico vasto e prezioso, che i visitatori potranno scoprire anche attraverso la serie di coocking show organizzati con la collaborazione della rivista online Sicilia da Gustare e con la partecipazione di Federica Genovese. Gli chef invitati al Salone catanese rappresentano il meglio di tutte le diverse tradizioni culinarie dell’isola, valorizzate in questi anni grazie al loro contributo che verrà premiato durante la kermesse con riconoscimenti speciali. Ogni giorno, dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 16, gli chef si esibiranno nella preparazione dei loro migliori piatti ispirati dalla tradizione natalizia siciliana, che i “turisti del gusto” di Mediterraria avranno occasione di gustare nel piacevole formato finger food.
In programma una serie di convegni, dove Istituzioni, esperti del settore e produttori si confronteranno su temi di cibo, sostenibilità, turismo e impresa.
Il Salone del gusto è stato concepito per un pubblico eterogeneo, sarà una vera e propria full immersion nella tradizione e nel gusto, coinvolgendo operatori e visitatori, chef professionisti e attori del comparto enogastronomico, ma anche tanti turisti.
Presenti le istituzioni della Regione Siciliana con gli dell’Assessorato del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, e quello dall’Assessorato dell’Agricoltura, dello Sviluppo Rurale e della Pesca Mediterranea.